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UniNews

Caso Zaki. unibz chiede la liberazione dello studente

La Libera Università di Bolzano richiede che Patrick Zaki, studente dell’Università di Bologna, attualmente detenuto senza processo in Egitto, sia rilasciato al più presto.

“Lo studente Patrick Zaki, come il povero Giulio Regeni, è vittima di un’intollerabile abuso da parte dello stato egiziano. È inaccettabile che a distanza di oltre un anno sia ancora detenuto senza processo e in brutali condizioni. Ci uniamo all’appello delle organizzazioni per i diritti umani, della CRUI e delle reti universitarie internazionali affinché ne venga tutelata la salute e sia rilasciato il prima possibile”. Il rettore della Libera Università di Bolzano, il prof. Paolo Lugli prende posizione a nome di tutto l’ateneo altoatesino sulla vicenda che coinvolge l’attivista e ricercatore egiziano che, dall’8 febbraio 2020, si trova in detenzione preventiva in Egitto fino a data da destinarsi.

Patrick George Zaki, che al momento dell’arresto si trovava nel suo paese per una vacanza in compagnia dei suoi cari, rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post di un account Facebook, che la sua difesa considera ‘falso’, ma che ha consentito alla magistratura egiziana di formulare pesanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”.

Amnesty International che si è subito attivata per evitare che la vicenda di Zaki si trasformasse in un nuovo “caso Regeni”, ritiene che lo studente sia “un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media” e ha lanciato, "Libertà per Patrick", una campagna per il suo rilascio. Due giorni fa la detenzione è stata prolungata per altri 45 giorni, dopo un’ulteriore udienza per decidere delle sorti dello studente.

(zil)