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"Fare l'economista per me è come fare il medico. Sento una grande responsabilità"
#unibzcareers. Camilo Marchesini è un ex studente del corso di laurea in Scienze economiche e sociali. Dopo una esperienza biennale alla BCE, è pronto per un dottorato in USA.
Camilo Marchesini lavora in una delle istituzioni strategicamente più importanti d’Europa, se non la più importante: la BCE di Francoforte, il vero cuore economico dell’Unione Europea. Ciononostante, quando lo raggiungiamo su Skype nel suo ufficio, dopo un accenno alla sua passione per il jazz – di cui parla nel suo blog – e la pallacanestro – quasi un obbligo per un figlio di Basket City, Bologna – quando spiega in cosa consiste il suo lavoro alla Banca Centrale, sfoggia, almeno in apparenza, lo stesso nervosismo che potrebbe avere LeBron James per una partita contro una squadra della serie A2 armena di basket. È il privilegio di chi sa il fatto suo.
Camilo non ha paura delle sfide e delle responsabilità. Al contrario, le rincorre: costruire modelli macroeconomici che possono aiutare a comprendere e cambiare il corso della vita economica nei Paesi dell’area euro, fa tremare le vene ai polsi. Lui però non si tira indietro. Il motivo gli è chiaro: crede profondamente nella natura ibrida dell’economia, dove l’analisi dei mercati unisce a doppio filo la matematica, la scienza politica, e la filosofia. “Dopo il liceo scientifico, avrei voluto iscrivermi a Filosofia. Poi quando ho saputo del corso di laurea in Scienze economiche e sociali di unibz, ho capito che avrei potuto conciliare i miei diversi interessi anche frequentando un corso di laurea alla Facoltà di Economia”, sottolinea, “per me essere un economista significa anche fare un lavoro che, per certi versi assomiglia molto a quello del medico. Se ci sono dei mali nella società, per esempio la disoccupazione e la povertà, gli economisti possono dare un grande contributo alla loro cura”.
Con questo spirito, meno di tre anni dopo la laurea di primo livello in unibz, Camilo, 25 anni, è entrato alla BCE, nella divisione di strategia della politica monetaria (Monetary Policy Strategy Division): laddove alcune dei migliori economisti del vecchio continente operano per tutelare il benessere dei loro concittadini. “È un ambiente molto stimolante. Ogni giorno, quando entro in ufficio, quando mi metto al computer, mi piace pensare di mettermi al servizio di 340 milioni di cittadini dell’eurozona”, afferma. Fissazione dei tassi di interesse, quantitative easing, studio e creazione di modelli teorici di equilibrio macroeconomico generale sono il suo pane quotidiano. “Noi studiamo le economie dei Paesi dell’eurozona e produciamo simulazioni e proiezioni che possono aiutare i policy makers europei a far crescere l’economia, a gestire al meglio le finanze pubbliche e a ridurre la disoccupazione, in un ambiente di prezzi stabili”, spiega il laureato unibz che, dopo la triennale a Bolzano, grazie ai consigli del prof. Mirco Tonin, suo relatore di tesi, scelse Uppsala, in Svezia, per la magistrale in Economics.
Fu proprio durante i due anni in Svezia che Camilo decise che si sarebbe dedicato alla macroeconomia. Un breve stage come assistente alla ricerca alla Banca di Lituania fece il resto, spingendolo a raffinare i suoi studi nell’ambito dell’economia monetaria. “A Vilnius, per la prima volta, mi sono affacciato al mondo della politica economica dal punto di vista di una banca centrale dell’area euro in un Paese di recente adozione della moneta unica europea. Fu un’esperienza entusiasmante, che mi ha motivato, una volta rientrato in Svezia, a scrivere una tesi sulla politica monetaria ottimale e a frequentare la serie di seminari di ricerca settimanali che si tengono alla Banca Centrale di Svezia, incontrando i ricercatori della Banca e ricercatori in visita. Ciò mi permise di guadagnare ulteriori punti di vista circa ciò che di stimolante e nuovo circolava in macroeconomia e, non ultimo fu un ottimo trampolino per candidarmi in BCE”, commenta.
Quello che ha fatto finora a Francoforte lo appassiona ma non gli basta più: vuole poter essere più incisivo. Per farlo, l’unica strada è continuare a studiare e confrontarsi, ancora una volta, con i migliori. Da agosto partirà per gli Stati Uniti, destinazione Washington, per un dottorato alla University of Maryland. La destinazione non è casuale. “Ho scelto un ateneo nei pressi della capitale perché, oltre ad avere un dottorato con un focus particolare sui metodi computazionali di analisi macroeconomica, c’è la vicinanza di alcune delle maggiori istituzioni internazionali, dal Fondo Monetario Internazionale alla Banca Mondiale fino alla Federal Reserve. Difficilmente posso immaginare un posto più adatto per perseguire i miei obiettivi di crescita e miglioramento, a stretto contatto con i grandi dibattiti di politica economica”, chiarisce Camilo.
Il dottorato durerà cinque anni. I primi due dedicati ai corsi fondamentali: statistica, matematica, micro e macroeconomia. Il triennio finale è riservato alla ricerca che porterà alla dissertazione. Ancora non conosce l’argomento della sua tesi di dottorato ma l’ex studente unibz sa già che sarà concentrata su come la finanza internazionale influenza le dinamiche macroeconomiche. “Ad esempio mi piacerebbe studiare come lo spostamento di conoscenza tra Paesi e le frizioni presenti nei mercati finanziari interagiscono per generare le fluttuazioni del ciclo economico che osserviamo nei dati”, precisa.
Nonostante la giovane età, Camilo è molto consapevole e deciso. Su una sola cosa è ancora incerto: se il suo futuro sarà negli Stati Uniti o in Europa, in accademia o nelle istituzioni. “Questa è una domanda a cui non so ancora dare una risposta. Non escludo di tornare in BCE, seguendo il cammino fatto da tanti miei colleghi che vi sono tornati dopo il dottorato”, ammette, “adesso userò questi anni preziosi per scavare e cercare di dare forma e risposta alle tante domande che da economista “filosofo”, non smetto mai di farmi”.
(zil)