Competence Centre Regional History News
Call for Papers: Rebuilding societies
Rebuilding societies. La politica abitativa nel secondo dopoguerra. Un confronto interregionale
A causa del costante aumento dei prezzi degli alloggi e degli affitti nella maggior parte dei paesi dell'UE, la questione abitativa è di nuovo al centro dei dibattiti pubblici; il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer la considera addirittura "la questione sociale del nostro tempo". A ciò si accompagna un crescente interesse di ricerca sulla storia dell'edilizia sociale, soprattutto perché nel passato si possono trovare non solo le cause degli attuali problemi abitativi, ma anche esempi pratici per la loro soluzione.
I quattro decenni tra il 1945 e il 1985 in molte regioni d'Europa hanno segnato un periodo d'oro dell'edilizia sociale. I danni della guerra, gli intensi flussi migratori, la crescita costante della popolazione e l'inizio del boom economico determinarono un'acuta carenza di alloggi che fu affrontata con programmi edilizi statali, regionali e comunali di vario tipo. Di regola, essi includevano sia misure legali e finanziarie per promuovere la costruzione di alloggi, sia diversi regolamenti per l'assegnazione di appartamenti in affitto o per l'acquisto di case di proprietà a basso costo.
In un ambito più generale, i programmi di edilizia sociale rappresentavano un campo sperimentale di innovazione, perché la ricostruzione architettonica rispecchiava il rinnovamento sociale delle nazioni europee. Urbanisti e architetti progettavano nuove strutture per la convivenza quotidiana oppure conservavano forme tradizionali. Sotto l'impressione di una modernizzazione accelerata, i progetti di edilizia abitativa erano visti da politici come uno strumento con cui conflitti sociali di vario tipo (tra classi sociali, generazioni, residenti e nuovi arrivati, popolazioni urbane e rurali) potrebbero essere parzialmente sciolti.
Inevitabilmente, la spinta progressista dei progetti edilizi in alcuni casi generò nuovi conflitti – ed es. nel corso dell'espropriazione dei terreni edificabili, a causa di una pianificazione scorretta (quartieri disagiati), dovuti a criteri di assegnazione iniqui o ad una copertura insufficiente della domanda. Dagli anni '70 in poi, il fallimento di alcune iniziative abitative ha portato ad un aumento delle occupazioni abusive, della costruzione illegale di case e di una rinnovata disintegrazione sociale.
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Partendo da queste suggestioni, il workshop vorrebbe porsi come piattaforma per discutere in modo comparativo ricerche in corso su progetti di edilizia sociale, di cui verranno presentate le metodologie, le fonti utilizzate, gli approcci teorici e i risultati intermedi o finali.
In termini di focus tematico, il workshop si concentrerà su casi di studio condotti su scala comunale o regionale: per esempio, relativi alla realizzazione di programmi statali di edilizia abitativa (come INA-Casa) in determinate regioni o comuni, ma anche a progetti di edilizia comunale, a complessi residenziali cooperativi studiati in termini microstorici, o a simili casi. Di fondamentale interesse sono le ricerche che si occupano del contesto storico-sociale dei progetti edilizi, del loro concepimento giuridico e finanziario, della loro attuazione politica ed architettonica così come delle conseguenze sociali (positive e negative) della loro realizzazione.
Dal punto di vista geografico, il workshop mira a confrontare casi di studio provenienti dall'Italia e dai paesi di lingua tedesca – Repubblica Federale Tedesca (BRD), Repubblica Democratica Tedesca (DDR), Austria, Svizzera –, ma sono benvenuti anche contributi relativi ad altre regioni (urbane e rurali) del mondo o che prendono in considerazione tali regioni in una prospettiva comparativa. L’ambito cronologico prescelto è compreso tra il 1945 e il 1985/89: i contributi potrebbero coprire l’intero arco temporale oppure limitarsi ad alcuni specifici anni.
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Il workshop si terrà venerdì 27 maggio 2022 presso la Libera Università di Bolzano e sarà organizzato dal Centro di competenza Storia regionale della Libera Università di Bolzano e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.
Le spese di alloggio (2 notti) e le spese di viaggio (fino a un massimo di 250 € per relatrice/relatore) saranno coperte dagli organizzatori. È prevista la pubblicazione dei contributi del workshop.
Si prega di inviare le proposte, assieme ad una breve biografia, entro il 23 dicembre 2021 al seguente indirizzo e-mail: joachim.gatterer@unibz.it. Allo stesso indirizzo ci si può rivolgere per richieste di chiarimenti o domande di carattere organizzativo. Gli abstract possono essere redatti in italiano, tedesco o inglese. Le lingue del workshop sono il tedesco, l’italiano e l’inglese con traduzione simultanea in tedesco e italiano.
I risultati della selezione e il programma definitivo del workshop verranno comunicati entro la fine di gennaio 2022.
I quattro decenni tra il 1945 e il 1985 in molte regioni d'Europa hanno segnato un periodo d'oro dell'edilizia sociale. I danni della guerra, gli intensi flussi migratori, la crescita costante della popolazione e l'inizio del boom economico determinarono un'acuta carenza di alloggi che fu affrontata con programmi edilizi statali, regionali e comunali di vario tipo. Di regola, essi includevano sia misure legali e finanziarie per promuovere la costruzione di alloggi, sia diversi regolamenti per l'assegnazione di appartamenti in affitto o per l'acquisto di case di proprietà a basso costo.
In un ambito più generale, i programmi di edilizia sociale rappresentavano un campo sperimentale di innovazione, perché la ricostruzione architettonica rispecchiava il rinnovamento sociale delle nazioni europee. Urbanisti e architetti progettavano nuove strutture per la convivenza quotidiana oppure conservavano forme tradizionali. Sotto l'impressione di una modernizzazione accelerata, i progetti di edilizia abitativa erano visti da politici come uno strumento con cui conflitti sociali di vario tipo (tra classi sociali, generazioni, residenti e nuovi arrivati, popolazioni urbane e rurali) potrebbero essere parzialmente sciolti.
Inevitabilmente, la spinta progressista dei progetti edilizi in alcuni casi generò nuovi conflitti – ed es. nel corso dell'espropriazione dei terreni edificabili, a causa di una pianificazione scorretta (quartieri disagiati), dovuti a criteri di assegnazione iniqui o ad una copertura insufficiente della domanda. Dagli anni '70 in poi, il fallimento di alcune iniziative abitative ha portato ad un aumento delle occupazioni abusive, della costruzione illegale di case e di una rinnovata disintegrazione sociale.
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Partendo da queste suggestioni, il workshop vorrebbe porsi come piattaforma per discutere in modo comparativo ricerche in corso su progetti di edilizia sociale, di cui verranno presentate le metodologie, le fonti utilizzate, gli approcci teorici e i risultati intermedi o finali.
In termini di focus tematico, il workshop si concentrerà su casi di studio condotti su scala comunale o regionale: per esempio, relativi alla realizzazione di programmi statali di edilizia abitativa (come INA-Casa) in determinate regioni o comuni, ma anche a progetti di edilizia comunale, a complessi residenziali cooperativi studiati in termini microstorici, o a simili casi. Di fondamentale interesse sono le ricerche che si occupano del contesto storico-sociale dei progetti edilizi, del loro concepimento giuridico e finanziario, della loro attuazione politica ed architettonica così come delle conseguenze sociali (positive e negative) della loro realizzazione.
Dal punto di vista geografico, il workshop mira a confrontare casi di studio provenienti dall'Italia e dai paesi di lingua tedesca – Repubblica Federale Tedesca (BRD), Repubblica Democratica Tedesca (DDR), Austria, Svizzera –, ma sono benvenuti anche contributi relativi ad altre regioni (urbane e rurali) del mondo o che prendono in considerazione tali regioni in una prospettiva comparativa. L’ambito cronologico prescelto è compreso tra il 1945 e il 1985/89: i contributi potrebbero coprire l’intero arco temporale oppure limitarsi ad alcuni specifici anni.
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Il workshop si terrà venerdì 27 maggio 2022 presso la Libera Università di Bolzano e sarà organizzato dal Centro di competenza Storia regionale della Libera Università di Bolzano e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.
Le spese di alloggio (2 notti) e le spese di viaggio (fino a un massimo di 250 € per relatrice/relatore) saranno coperte dagli organizzatori. È prevista la pubblicazione dei contributi del workshop.
Si prega di inviare le proposte, assieme ad una breve biografia, entro il 23 dicembre 2021 al seguente indirizzo e-mail: joachim.gatterer@unibz.it. Allo stesso indirizzo ci si può rivolgere per richieste di chiarimenti o domande di carattere organizzativo. Gli abstract possono essere redatti in italiano, tedesco o inglese. Le lingue del workshop sono il tedesco, l’italiano e l’inglese con traduzione simultanea in tedesco e italiano.
I risultati della selezione e il programma definitivo del workshop verranno comunicati entro la fine di gennaio 2022.