Competence Centre Regional History News
Nuova pubblicazione e presentazione del libro: "Il tempo sospeso"
“Il tempo sospeso L’Alto Adige tra la fine della Grande Guerra e l’ascesa del fascismo (1918-1922)” a cura di Ulrike Kindl e Hannes Obermair. Con un contributo di Oswald Überegger
Martedì 28 settembre, alle ore 18.00, nella raffinata cornice di Villa Freischütz a Merano, Maia Alta, verrà presentato il libro Il tempo sospeso. L’Alto Adige tra la fine della Grande Guerra e l’ascesa del fascismo (1918-1922). Il libro raccoglie una pluralità di saggi su vari aspetti di quel periodo storico di cruciali cesura e passaggio, curati da Ulrike Kindl e Hannes Obermair. La presentazione sarà moderata da Patrick Rina, che per il libro ha realizzato una serie di interviste a studiosi di storia e scienze politiche.
Un’altra via non sarebbe stata proprio possibile? L’annessione dei territori tirolesi a sud della linea del Brennero compie cento anni: il 10 ottobre 1920 le nuove province – l’Alto Adige e il Trentino – vennero ufficialmente inglobate nel Regno d’Italia in seguito al trattato di pace di Saint-Germain. Tra le eredità lasciate dalla Grande Guerra e dal collasso dell’Impero asburgico vi fu un territorio, l’Alto Adige, destinato a rimanere sospeso tra l’italianizzazione forzata e il culto del tradizionalismo, schiacciato dalla logica e dalla retorica del nazionalismo. Il destino del “bottino di guerra” era segnato, in realtà, già da tempo, ma il trauma del “passaggio” avrebbe potuto essere attutito. Negli anni che seguirono non mancarono le voci ragionevoli, persone di buona volontà impegnate ad accompagnare con saggia sensibilità l’inevitabile annessione. In discussione fu persino una possibile autonomia che avrebbe potuto disinnescare sul nascere quel conflitto etnico che continua tuttora a covare sotto le ceneri. Uno sguardo al periodo 1918-1922 può dunque offrire l’occasione di ripensare a un doloroso passato, smentendo il mito del vittimismo sudtirolese che dell’indubbia oppressione fascista ha fatto la propria bandiera. Può permettere di ripercorrere una lunga vicenda che dopo decenni di “disagi” e di pericolose derive ha finalmente portato a una convivenza apparentemente pacifica, rinviata troppe volte e che avrebbe – forse – potuto avere inizio già in quel lontano “tempo sospeso”.
Con saggi di Alice Baccin, Maurizio Ferrandi, Adina Guarnieri, Ulrike Kindl, Hannes Obermair, Günther Pallaver, Werner Pescosta, Matthias Schönweger, Oswald Überegger e interviste di Patrick Rina a Gustavo Corni, Carlo Moos, Anton Pelinka, Carlo Romeo, Gian Enrico Rusconi, Federico Scarano, Martha Stocker, Hans Woller.
Ulrike Kindl (Merano, 1951) germanista, linguista e medievista, ex docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è studiosa anche di tradizioni popolari ed etnografia dell’area alpina. È collaboratrice scientifica degli istituti ladini "Majon di Fascegn” (Vigo di Fassa) e "Micurà de Rü” (San Martino in Badia).
Hannes Obermair (Bolzano, 1961) storico, ricercatore presso EURAC Research di Bolzano, docente di storia contemporanea presso l’Università di Innsbruck, redattore della rivista storica Storia e Regione/Geschichte und Region, che ha co-fondato, ha anche co-curato il percorso espositivo al Monumento della Vittoria di Bolzano.
Patrick Rina (Merano, 1987) giornalista presso la redazione cultura della radiotelevisione pubblica austriaca ORF, ha curato numerose pubblicazioni di carattere storico-culturale, in particolare sul territorio meranese, nonché diverse iniziative culturali, tra cui l’anno commemorativo di Kafka a Merano.
Sul libro:
Ulrike Kindl, Hannes Obermair (a cura di) Il tempo sospeso L’Alto Adige tra la fine della Grande Guerra e l’ascesa del fascismo Die Zeit dazwischen Südtirol 1918-1922. Vom Ende des Weltkrieges bis zum faschistischen Regime© 2020 464 pp. 14,0 x 21,0 cm Euro 18,00 ISBN 978-88-7223-365-8
Sulla presentazione:
Martedì 28 settembre Ore 18.00 Villa Freischütz Via Belvedere 8 – Merano (Ingresso con autovettura da via Belvedere 8, ingresso a piedi anche da Via Priami 7)
In caso di bel tempo la presentazione si terrà all’esterno, nel parco della villa. In caso di maltempo, la presentazione si terrà all’interno, con presentazione del green pass e mascherina.
È necessario prenotarsi all’indirizzo: giorgia.lazzaretto@gmail.com
Per ulteriori informazioni e chiarimenti: 335 6943110 – giorgia.lazzaretto@gmail.com
Un’altra via non sarebbe stata proprio possibile? L’annessione dei territori tirolesi a sud della linea del Brennero compie cento anni: il 10 ottobre 1920 le nuove province – l’Alto Adige e il Trentino – vennero ufficialmente inglobate nel Regno d’Italia in seguito al trattato di pace di Saint-Germain. Tra le eredità lasciate dalla Grande Guerra e dal collasso dell’Impero asburgico vi fu un territorio, l’Alto Adige, destinato a rimanere sospeso tra l’italianizzazione forzata e il culto del tradizionalismo, schiacciato dalla logica e dalla retorica del nazionalismo. Il destino del “bottino di guerra” era segnato, in realtà, già da tempo, ma il trauma del “passaggio” avrebbe potuto essere attutito. Negli anni che seguirono non mancarono le voci ragionevoli, persone di buona volontà impegnate ad accompagnare con saggia sensibilità l’inevitabile annessione. In discussione fu persino una possibile autonomia che avrebbe potuto disinnescare sul nascere quel conflitto etnico che continua tuttora a covare sotto le ceneri. Uno sguardo al periodo 1918-1922 può dunque offrire l’occasione di ripensare a un doloroso passato, smentendo il mito del vittimismo sudtirolese che dell’indubbia oppressione fascista ha fatto la propria bandiera. Può permettere di ripercorrere una lunga vicenda che dopo decenni di “disagi” e di pericolose derive ha finalmente portato a una convivenza apparentemente pacifica, rinviata troppe volte e che avrebbe – forse – potuto avere inizio già in quel lontano “tempo sospeso”.
Con saggi di Alice Baccin, Maurizio Ferrandi, Adina Guarnieri, Ulrike Kindl, Hannes Obermair, Günther Pallaver, Werner Pescosta, Matthias Schönweger, Oswald Überegger e interviste di Patrick Rina a Gustavo Corni, Carlo Moos, Anton Pelinka, Carlo Romeo, Gian Enrico Rusconi, Federico Scarano, Martha Stocker, Hans Woller.
Ulrike Kindl (Merano, 1951) germanista, linguista e medievista, ex docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è studiosa anche di tradizioni popolari ed etnografia dell’area alpina. È collaboratrice scientifica degli istituti ladini "Majon di Fascegn” (Vigo di Fassa) e "Micurà de Rü” (San Martino in Badia).
Hannes Obermair (Bolzano, 1961) storico, ricercatore presso EURAC Research di Bolzano, docente di storia contemporanea presso l’Università di Innsbruck, redattore della rivista storica Storia e Regione/Geschichte und Region, che ha co-fondato, ha anche co-curato il percorso espositivo al Monumento della Vittoria di Bolzano.
Patrick Rina (Merano, 1987) giornalista presso la redazione cultura della radiotelevisione pubblica austriaca ORF, ha curato numerose pubblicazioni di carattere storico-culturale, in particolare sul territorio meranese, nonché diverse iniziative culturali, tra cui l’anno commemorativo di Kafka a Merano.
Sul libro:
Ulrike Kindl, Hannes Obermair (a cura di) Il tempo sospeso L’Alto Adige tra la fine della Grande Guerra e l’ascesa del fascismo Die Zeit dazwischen Südtirol 1918-1922. Vom Ende des Weltkrieges bis zum faschistischen Regime© 2020 464 pp. 14,0 x 21,0 cm Euro 18,00 ISBN 978-88-7223-365-8
Sulla presentazione:
Martedì 28 settembre Ore 18.00 Villa Freischütz Via Belvedere 8 – Merano (Ingresso con autovettura da via Belvedere 8, ingresso a piedi anche da Via Priami 7)
In caso di bel tempo la presentazione si terrà all’esterno, nel parco della villa. In caso di maltempo, la presentazione si terrà all’interno, con presentazione del green pass e mascherina.
È necessario prenotarsi all’indirizzo: giorgia.lazzaretto@gmail.com
Per ulteriori informazioni e chiarimenti: 335 6943110 – giorgia.lazzaretto@gmail.com