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Bolzano Film Festival Bozen. Una sezione curata da unibz
Piccole Lingue DOC. La sezione speciale del Festival di cinema - dal 13 al 18 aprile - è stata organizzata in collaborazione con tre docenti della Facoltà di Scienze della Formazione.
Una novità del Bolzano Film Festival Bozen di quest’anno è la sezione Piccole Lingue DOC, organizzata in collaborazione con la il corso di laurea magistrale in Linguistica applicata e curata dai proff. Silvia Dal Negro, Daniele Ietri, Daniela Veronesi ed Eleonora Mastropietro (Associazione La Fournaise).
Piccole lingue DOC propone di percorrere un viaggio ideale tra territori vicini e lontani seguendo due strade diverse: uno sguardo al mantenimento di lingue di minoranza profondamente radicate sul territorio (il francoprovenzale, il sardo, il friulano) e scoprendo che anche lingue “grandi” diventano piccole quando nelle comunità di emigranti la lingua fa da collante tra passato e presente, tra nuova e vecchia patria, come succede per l’inglese dei “dreamers” di rientro a Mexico City, per il creolo degli haitiani in Cile e per l’italiano di Crimea.
I film della rassegna sono i seguenti: Sotto le stelle fredde del friulano Stefano Giacomuzzi, un lungometraggio, ambientato tra le montagne della Carnia; Bar Seui del sardo Andrea Deidda, cortometraggio ambientato nel 1946, storia di Armando, 23 anni, costretto a emigrare dal paese di Seui, centro Sardegna, per arrivare a Cagliari.
La regista messicana Fernanda H. García Besné firma Littel LA, corto sull’adattamento di emigrati messicani, di ritorno nel loro Paese, dopo l’espulsione di Trump dagli U.S.A.; Ferro di Alessio Zemoz è un corto che mette a fuoco una generazione di europei e montanari alle prese con il rito di passaggio all'età adulta: la festa dei coscritti e della Badoche di Sarre; Stefano Conca Bonizzoni firma Castaways of Kerch, documentario che ci trasporta a Kerch, in Crimea, dove una minoranza di origine italiana giunta laggiù nel corso del 1800, lotta perché la loro storia venga riconosciuta e raccontata; Zanmi (che significa amico in lingua creola) del regista cileno Rubén Sánchez è un corto che racconta delle difficoltà vissute dagli haitiani immigrati in Cile.
Gli organizzatori avevano sperato fino all’ultimo di poterlo tenere in presenza, con una versione ibrida. Purtroppo l’edizione del 2021 del sarà senza pubblico in sala. Sarà possibile vedere i film di Piccole Lingue Doc e le altre opere della rassegna solamente in streaming.
Foto: un'immagine della conferenza stampa di presentazione del Festival.
(zil)