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UniNews

Un chatbot per informare sul coronavirus

Sfruttare la potenza dell’intelligenza artificiale per contrastare fake news e diffondere informazioni verificate. Lo sta facendo Awhy, startup la cui storia passa anche da unibz.

Un sistema di risposte automatizzate basato sull’intelligenza artificiale per rispondere a tutte le domande relative alle disposizioni del Governo e del Ministero della Salute. È il progetto che hanno lanciato ieri i soci di Awhy, la startup - che realizza assistenti ai clienti per grandi marchi del settore del commercio online - fondata da Emanuele Pucci, laureato magistrale del corso in Imprenditorialità e Innovazione, assieme ai due altri soci, Nabil Arafin e Gianmarco Nicoletti. 

L’area di Prato, dove vivono e lavorano i fondatori della startup, fortunatamente non è stata colpita altrettanto duramente che altre zone d’Italia, ma anche lì la preoccupazione e l’attenzione è alta. Purtroppo le informazioni che circolano - sia quelle sanitarie relative al virus che quelle sulle misure di ordine pubblico, di contenimento del virus, e di tipo economico - nella migliore delle ipotesi, non sono sempre chiarissime. Regna molta incertezza e, in questi casi, fioriscono fake news, create ad arte o meno, che si diffondono con grande rapidità. 

“Da quando abbiamo cominciato a lavorare in home office, oltre a portare avanti i nostri progetti commerciali, ci siamo anche chiesti cosa potessimo fare per dare una mano ai cittadini in difficoltà, mettendo a frutto le nostre competenze”, spiega Pucci. Ne è nato un vero e proprio progetto di comunità: https://www.awhy.it/covid/

È una pagina con assistente a cui è possibile rivolgersi per avere informazioni attendibili – in quanto provenienti da fonti ufficiali – su “Sintomi”, “Info Virus” e “Attività aperte”. Ovviamente si tratta di un sito che ha una valenza e un’utilità per tutto il territorio nazionale in quanto la base informativa da cui l’assistente ricava le notizie è fornita dai siti del Governo e del Ministero della Salute (e, in parte, dai siti delle principali testate nazionali come il Sole24Ore). 

“Awhy contro il Coronavirus è un progetto senza scopo di lucro”, spiega l’ex-studente di unibz, “impegniamo parte del nostro tempo di lavoro per mantenere una base informativa aggiornata ma lo facciamo volentieri perché crediamo che offrire un orientamento sia molto utile in questo periodo in cui prevale lo spaesamento”. 

Il progetto gode di sostegni importanti che gli permettono di esistere. Vi hanno dato il loro contributo realtà come Confassociazioni, Rotary di Firenze, Timenet e l’Ass. Periti Esperti della Toscana. Ma altrettanto importante è il contributo di esperti in vari campi che possano validare le informazioni assorbite dal sistema di risposta automatizzata. “Stiamo creando un board che ci dia una mano nella manutenzione della base informativa, segnalandoci le modifiche alle varie normative ed eventuali implementazioni”, conclude Pucci, “Possiamo già contare sull’aiuto di due avvocati ma continuiamo a cercare esperti legali, medici e virologi che vogliano partecipare e fare crescere il progetto”.

Nell'immagine, i tre soci fondatori di Awhy: (da sin. a dx) Nabil Arafin, Gianmarco Nicoletti ed Emanuele Pucci.

(zil)