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"Vivo la rinascita post-Covid di New York"
Chiara Vettori, studentessa della magistrale di Accounting e Finanza e ora anche del Baruch College, da gennaio vive a Manhattan dove studia per il double degree.
Lo scorso anno, l’esplosione della pandemia aveva quasi cancellato la possibilità di partecipare al programma di doppia laurea di unibz e dell’ateneo partner. I tre studenti che a marzo si trovavano nella Grande Mela riuscirono a terminare il semestre estivo seguendo le lezioni online come i loro colleghi italiani ma la probabilità che gli studenti selezionati per l’anno accademico 2020/21 sarebbero riusciti a prendere parte al programma era decisamente bassa. Solitamente, gli studenti scelti per il double degree raggiungono New York a fine agosto. Ma la scorsa estate mentre si stavano preparando a fare le valigie, arrivò una spiacevole doccia fredda per Chiara Vettori e i suoi due compagni di corso, Giorgia Zenatti e Maximilian Eisendle: la loro partenza sarebbe stata rimandata a causa della situazione epidemiologica e del trasferimento dei corsi del Baruch College in modalità digitale. Non avrebbe avuto senso varcare l’oceano per rinchiudersi in una stanza, uscendo solo per una passeggiata serale in una città prosciugata di tutta la creatività e frenesia che la rendono unica. Sarebbe stato più saggio aspettare per poter sfruttare al meglio l’opportunità. Dopo aver richiesto il visto come studentessa, l’attesa di Chiara è stata appesa a un filo fino a quando, perse ormai quasi del tutto le speranze, a fine anno è arrivata la comunicazione che lei e gli altri due studenti unibz avrebbero potuto partire.
“Ho ricevuto il visto dal consolato americano solo il 28 dicembre e, da lì, è stata una corsa contro il tempo per realizzare il nostro sogno americano”, spiega Chiara. 24 anni, trentina di Rovereto, la studentessa, dopo la laurea triennale in Management a Bolzano si era iscritta alla magistrale di Accounting e Finanza proprio con l’obiettivo di ottenere una doppia laurea unibz-Baruch College. “La strada per arrivare qui è stata un calvario. Quanto meno, grazie alla discesa dei prezzi per gli affitti dovuta al Covid, non abbiamo avuto difficoltà a trovare un alloggio a prezzi abbordabili e così possiamo abitare in centro senza doverci sobbarcare 40 minuti di subway da Brooklyn”, confida in video-chiamata dall’appartamento che ha preso in affitto vicino a Times Square. Tutti e tre continuano a seguire le lezioni online perché, se il resto della metropoli sta tornando alla vita di prima, l’università continua a rimanere chiusa, almeno per il momento. “Ma cinema, ristoranti e teatri stanno riaprendo un po’ ovunque, grazie alle vaccinazioni che qui avvengono 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Quindi riusciamo a conoscere una New York diversa dalla città semi-deserta dell’ultimo anno, con ritmi – diciamo – europei”, racconta.
A dire il vero qualche lezione in presenza è stata possibile, anzi necessaria. “Per ottenere il visto da studentessa, abbiamo dovuto obbligatoriamente frequentare alcuni corsi. È stato strano ma molto bello tornare in un’aula”, ammette, “inoltre quelle poche ore ci hanno permesso di fare amicizia con gli altri iscritti altrimenti sarebbe molto difficile dato che ognuno vive nella propria bolla”. Certo, passare buona parte della giornata davanti a uno schermo rimane comunque impegnativo. Tuttavia Chiara non si lascia demotivare. Anzi ne ha già avuto un assaggio in estate, quando, di fronte all’impossibilità di partire, aveva deciso di svolgere un tirocinio in Volksbank, lo sponsor della sua esperienza americana. “A quei tempi, oltre a lavorare nell’ufficio che si occupa di Asset Liability Management, seguivo anche alcuni corsi del Baruch”, spiega, “è stata molto dura perché la frequenza era obbligatoria e il venerdì notte, dopo una giornata di lavoro, dovevo mettere la sveglia e seguire le lezioni da mezzanotte alle 3 di mattina. Ho addirittura fatto anche un esame di econometria alle 11 di sera”.
L’esperienza in Volksbank è stata molto importante anche per accedere a opportunità di tirocinio negli Stati Uniti. A breve Chiara inizierà il tirocinio a Magnus Financial, una società che si occupa di wealth management, ovvero di far fruttare e investire il patrimonio dei clienti. “Il tirocinio a Bolzano mi ha permesso di avere le carte in regola per aspirare a un tirocinio qui a New York che è tutt’altro che semplice ottenere”, sostiene. A giocare a suo favore anche l’ottimo ricordo che un altro studente di unibz a New York, Alex Schneider, aveva lasciato nella società. “Devo ammettere che, anche grazie all’ottimo lavoro fatto da Alex, i responsabili di Magnus Financial hanno avuto un’attenzione speciale per la mia domanda. In più la doppia laurea Italia-USA è qualcosa che incuriosisce chi ti fa il colloquio”.
Oltre che sugli esami che arriveranno presto, adesso i pensieri della studentessa di Finanza sono tutti rivolti al momento in cui potrà - si spera - mettere piede negli uffici di MF. Il settore in cui opererà è quello dove desidererebbe svilupparsi professionalmente. “È esattamente quello che vorrei fare dopo gli studi, è diciamo così, la parte più sociale della finanza perché siamo responsabili della tranquillità finanziaria dei clienti”, aggiunge.
Il futuro, sebbene incerto, dopo questi mesi rocamboleschi a New York, non spaventa Chiara. L’importante è non rimanere fermi. “A metà agosto dovrò tornare in Italia. Una volta laureata, le possibilità saranno tante e stando qui si ha una prospettiva più allargata di quello che è possibile fare”, conclude, “Le cose cambiano velocemente, tre mesi fa non sapevo se sarei potuta venire a New York, e chissà cosa mi riserveranno i prossimi mesi. Adesso sto sfruttando al massimo questi mesi qui in America e poi valuterò dove cominciare una nuova avventura”.
(zil)